Napex 7303222
MARIO AMURA
2017
Single Edition 240×160 cm Fine Art print Hahnemühle
Questa immagine, realizzata nel 2017, e la sua vicina, scattata nel 2014, sono due variazioni di uno stesso motivo: il vulcano, centro magnetico che, fin dal Grand Tour, attira artisti e viaggiatori. Dall’inglese Joseph Wright of Derby (1734–1797), testimone dell’Inghilterra industriale, al francese Pierre-Jacques Volaire (1729–1799), vero ritrattista del Vesuvio in eruzione, fino al danese Johan Christian Dahl (1788–1857) e a Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (1751–1829), giunto a Napoli insieme a Goethe, il vulcano diventa un passaggio obbligato dello sguardo europeo. Qui il paesaggio notturno si trasforma in una scrittura luminosa in cui il rosso e il nero costruiscono due drammaturgie distinte. Nella prima immagine un cielo rosso uniforme ritaglia nettamente la massa scura del vulcano, mentre le luci urbane si allungano in colature regolari, rivelando un tempo di esposizione stabile e un movimento ampio. Nella seconda, i rossi sono più vibrati, solcati da onde, e l’ombra del vulcano si dissolve in un’atmosfera più instabile; le scie luminose, più corte e nervose, sono state paragonate a una marea di punti interrogativi o a una migrazione di fenicotteri diventati rossi come la lava. Queste differenze suggeriscono una lieve variazione del gesto o della durata dell’esposizione, pur da un punto di vista identico. L’inquadratura, apparentemente identica, apre tuttavia due mondi: l’uno dominato dalla gravità verticale del fuoco, l’altro dalla vibrazione incandescente del cielo. Anche senza eruzione, il Vesuvio associato al rosso evoca spontaneamente nella nostra mente la lava incandescente storicamente legata a questa montagna. Insieme, queste immagini prolungano la lunga tradizione visiva del vulcano che, fin dal Grand Tour, reinventa continuamente la forma stessa del paesaggio.Napex 7303222

