L’esposizione presenta 20 opere fotografiche di medio formato e un video-documentario di 18 minuti, che raccontano uno dei rituali collettivi più potenti del Mediterraneo: la notte di Capodanno a Napoli, quando il popolo partenopeo, come in un antico esorcismo, trasforma la paura del Vesuvio in una festa di luce fatta centinaia di migliaia di fuochi d’artificio.
“I napoletani esorcizzano la paura che il vulcano esploda, facendo esplodere di luce e colori tutto il golfo di Napoli” – afferma Mario Amura – “Ogni 31 dicembre salgo sul Monte Faito con una troupe di amici per osservare questo rito collettivo. Da lassù, la città si trasforma in un firmamento rovesciato, in un paesaggio cosmico in cui i fuochi diventano pennellate di pura emozione.”
